Festa della Donna: ma cosa c’è da festeggiare?
Fiori e cioccolatini per festeggiare la donna, nella giornata internazionale che la celebra ogni anno l’8 marzo. Ma, a ben guardare, per cosa stiamo facendo festa esattamente?
Forse il fatto che in Italia il divario occupazionale di genere abbia raggiunto una percentuale del 19% e che, ancora peggio, le donne guadagnino meno degli uomini in qualsiasi momento della loro carriera. In questo caso la percentuale raggiunge il 9,1%.
O, restando ancora nell’ambito lavorativo, che durante la pandemia si siano registrati 101mila nuovi disoccupati, di cui 99mila sono donne (il 98%, secondo i dati Istat).
Ma, in effetti, sarebbe anche il caso di festeggiare il fatto che su 196 paesi al mondo, la Scozia sia l’unico ad aver reso gli assorbenti gratuiti, con il Period Products Bill. Nel resto del mondo, invece, continuano a essere considerati un bene di lusso.
E i femminicidi? Quanti ne sono già stati contati nel 2021? 16. Uno ogni quattro giorni. Allo stesso modo, le richieste d’aiuto arrivate nei centri antiviolenza sono state più del doppio rispetto all’anno precedente.
È importante ricordare, inoltre, che la violenza non implica necessariamente botte e lividi e che sono vittime di violenza anche le donne che subiscono mobbing, quelle discriminate per il proprio orientamento sessuale, le vittime del revenge porn. Ma non solo. Anche non avere la libertà di guidare, non poter lasciare in autonomia il proprio paese per lavorare o per vivere liberamente senza il “consenso” di un uomo della propria famiglia è violenza.
Allora è necessario che questo torni ad essere un giorno di rivoluzione. E forse, così, un giorno ci sarà qualcosa da festeggiare.